SCUOLA GLADIATORI ANTICA CAPUA

Storia

Durante gli scavi del settembre 1726, di fronte alla porta meridionale dell'anfiteatro venne rinvenuta una epigrafe mutila, integrata dall'archeologo Alessio Simmaco Mazzocchi, recante la seguente iscrizione:

« COLONIA IULIA FELIX AUGUSTA CAPUA FECIT DIVUS HADRIANUS AUG RESTITUIT IMAGINES ET COLUMNAS ADDI CURAVIT IMP CAES T AELIUS HADRIANUS ANTONINUS AUG PIUS DEDICAVIT »

« La Colonia Giulia Felice Augusta Capua fece, il divo Adriano Augusto restaurò e curò vi si aggiungessero le statue e le colonne, l'imperatore Cesare T. Elio Adriano Augusto Pio dedicò. »

L'epigrafe, originariamente posta all'ingresso dell'anfiteatro, fu esposta sotto l'arco della Chiesa di Sant'Eligio a Capua, mentre oggi è conservata presso il Museo campano di Capua.

Grazie a questa fu possibile ricostruire parte della storia dell'anfiteatro: fu costruito da una colonia conquistata da Augusto dopo la battaglia di Azio, intorno al I secolo a.C.; fu restaurato da Adriano nel 119 d.C., il quale fece aggiungere statue e colonne; l'imperatore Antonino Pio lo inaugurò nel 155 d.C.

Riguardo alla data di costruzione dell'anfiteatro, non tutti gli storici ritengono attendibile il I secolo a.C. Secondo molti, l'attuale anfiteatro fu costruito tra il I e il II secolo d.C. sulle rovine di un anfiteatro precedente. Se è vera questa seconda ipotesi, allora il primo anfiteatro del mondo romano sarebbe quello di Pompei, costruito nel 70 a.C.

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, l'anfiteatro fu distrutto dai Vandali di Genserico e, durante la guerra di successione del Ducato di Benevento dell'841, dai Saraceni insieme alla città. Servì come fortezza per i principi longobardi di Capua (per approfondire, vedi principato di Capua). A partire dalla fine del IX secolo, fu ampiamente depredato dagli stessi capuani successivamente al trasferimento della Civitas Capuana dal sito d'epoca romana (Capua antica) a Casilinum, l'attuale Capua, in particolare per la creazione del Castello di età longobarda, fu utilizzato come cava di marmo e di materiali nella costruzione del Duomo, del campanile e di molti palazzi della Capua attuale e più tardi per la chiesa dell'Annunziata della stessa città. Lo smantellamento dell'anfiteatro per utilizzarlo nella costruzione della reggia di Caserta risulta invece essere un falso storico.

L'opera di depredazione fu veramente feroce: si spezzarono i grandi massi per asportare il bronzo e il piombo che li univa e si usarono le pietre più piccole per pavimentare la strada.

Solo nell'epoca borbonica la distruzione dell'anfiteatro ha fine grazie al re che lo dichiara monumento nazionale.

gianfrancesco

Noi, operatori volontari del Servizio Civile Universale, presso l'APS PRO LOCO SPARTACUS di Santa Maria Capua Vetere.

Le scriviamo per sottoporre alla Sua attenzione, il nostro Progetto denominato: " SCUOLA E CULTURA".

Presentazione del progetto:

Incontro delle classi con la storia dell'ANTICA ROMA e la Città di Capua Antica), in particolare il progetto tratterà della vita dei Gladiatori, concentrandosi su ogni suo aspetto:

-STILE DI VITA (alimentazione e cura del corpo)

-CLASSI GLADIATORIE (equipaggiamento, armi ed armature)

-STILI DI COMBATTIMENTO

-LA FIGURA DELLA DONNA GLADIATRICE

-MODI PER ACQUISIRE LA LORO LIBERTA'

Il tutto sarà raccontato, dai nostri Esperti nel settore e i nostri Gladiatori della Scuola di L. Batiato di Capua, simuleranno i combattimenti.

La finalità del progetto è quella di avvicinare le nuove generazioni alle radici storiche del proprio territorio, in quanto SANTA MARIA CAPUA VETERE, "Capua Antica" nell'epoca romana, era il fulcro dell'arte Gladiatoria, Artigianato e Commerciale.

In caso di adesione, saranno concordate le modalità di attuazione della proposta.

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